Gianni Toti era un visionario. Uno che gli occhiali per la realtà aumentata se li era disegnati addosso in tempi non sospetti. Poeta, cineasta, giornalista, inventore irriverente di neologismi e di non-libri, alla ricerca ostinata del pensiero non ancora pensato, a 60 anni Toti si avvicina a una consolle elettronica in uno studio televisivo. Diventa poetronico. Compone dapprima videopoesie, poi VideoPoemOpere. La tecnologia elettronica, per non parlare in seguito del digitale, gli consente di realizzare ciò che prima era stato solo un suo miraggio: trasformare le parole e i pensieri in immagini-sonore, e suoni immaginati, in movimento. Le cartaviglie sono un omaggio che La Casa Totiana dedica a Gianni Toti (1924-2007) a dieci anni dalla sua scomparsa, e un tributo al suo universo poetico. Cosa avrebbe sperimentato oggi Gianni Toti? Alla domanda ha risposto La Casa Totiana realizzando le “Cartaviglie in realtà aumentata” con il contributo della start-up innovativa Poetronicart e della casa editrice Rubbettino. 6 tavole libere e una app mobile scaricabile su dispositivi android e Ios, per esplodere gli indizi poetici entrando in universi espansi da esplorare attraverso animazioni, interviste, contributi grafici e video.